barbara75
2004-12-04 03:09:38 UTC
Ecco, stanotte ho deciso che la rottura sarà definitiva.
Frequento da tempo (quasi 5 anni) una compagnia composta da una quindicina
di persone, che col tempo si sono progressivamente rivelati (ad eccezione
forse di un paio) per nulla leali e fidati. Ora è inutile che mi attardi
nella descrizione dei vari episodi, basti sapere che l'ipocrisia e il
pettegolume mi hanno reso intollerabile la loro frequentazione. Certo non
tutti sono "pessimi" allo stesso modo, ma anche il solo fatto di accettare
certi giochetti e le doppie facce di qualcuno dimostra, alla fine, una
connivenza disgustosa con gli ipocriti.
Il mio problema, ora, è questo. Ho passato moltissimo tempo con questi
"amici", ho perdonato un'infinità di volte, ho chiuso non un occhio ma
diecimila occhi. Mi dicevo, vabbe, non sono perfetti, ma in fondo meglio
così che starmene sempre da sola. Eppoi non è possibile che loro siano
TUTTI così falsi. Dunque, questa lunga frequentazione, ha comunque creato
dei "legami" con loro. Che ora è difficile sciogliere.
Li conosco bene, conosco tutti i loro difetti, non li stimo...ma...un
legame con loro, determinato appunto da tutto il tempo trascorso assieme,
esiste. Il mio guaio è di non avere alternative. Non avere altre
frequentazioni così assidue. Ho da tempo iniziato a cercare di crearmi
altrove una rete di amicizie, ma, soprattutto qui nel Triveneto, il
carattere chiuso e diffidente della maggior parte delle persone non
favorisce certo la socializzazione. Quelli della mia età sono quasi tutti
o blindati nelle loro comitive, o in un rapporto di coppia "serio" o
matrimoniale che esclude frequentazioni continuative di altro genere.
Ma, al di là di tutte queste considerazioni "parallele", la mia domanda è
questa: perchè è così difficile sciogliere quelli che, per quanto
sbagliatissimi o addirittura fasulli, sono comunque dei "legami"?
C'è solo la paura della solitudine, dietro, o c'è dell'altro?
Io, ribadisco, non riesco davvero più a sopportare i miei "amici" della
comitiva, e quindi voglio e devo troncare con loro.
Ma, come già è avvenuto in passato, temo che dopo qualche settimana
trascorsa in solitudine e senza uscite serali, li cercherò nuovamente.
Imponendomi di chiudere ancora un altro occhio sulla loro slealtà,
imponendomi ancora di pensare che in fondo la gente è tutta uguale e che
loro non sono nè migliori nè peggiori della maggior parte delle persone.
Salvo poi restare nuovamente malissimo di fronte all'ennesima bastardata
fatta di nascosto ai danni di qualcuno...(es: sparlare di un amico
assente, eccetera)
Il problema è che si tratta di una comitiva che raccoglie un bel po' di
sfigati (e io mi ci metto dentro), uomini senza donne e donne senza uomini
o con uomini sempre provvisori perchè non all'altezza delle loro
aspettative. Dunque, la frustrazione generale anzichè creare solidarietà
reciproca determina l'effetto opposto.
Non c'è amicizia. C'è solo la paura condivisa di restare da soli. E questa
paura tiene "unito" un gruppo di persone che in realtà non provano l'uno
per l'altro nè amicizia, nè rispetto, nè altro...
Vabbè passo e chiudo.
Ogni vostro consiglio sarà bene accetto.
Ciao!
Frequento da tempo (quasi 5 anni) una compagnia composta da una quindicina
di persone, che col tempo si sono progressivamente rivelati (ad eccezione
forse di un paio) per nulla leali e fidati. Ora è inutile che mi attardi
nella descrizione dei vari episodi, basti sapere che l'ipocrisia e il
pettegolume mi hanno reso intollerabile la loro frequentazione. Certo non
tutti sono "pessimi" allo stesso modo, ma anche il solo fatto di accettare
certi giochetti e le doppie facce di qualcuno dimostra, alla fine, una
connivenza disgustosa con gli ipocriti.
Il mio problema, ora, è questo. Ho passato moltissimo tempo con questi
"amici", ho perdonato un'infinità di volte, ho chiuso non un occhio ma
diecimila occhi. Mi dicevo, vabbe, non sono perfetti, ma in fondo meglio
così che starmene sempre da sola. Eppoi non è possibile che loro siano
TUTTI così falsi. Dunque, questa lunga frequentazione, ha comunque creato
dei "legami" con loro. Che ora è difficile sciogliere.
Li conosco bene, conosco tutti i loro difetti, non li stimo...ma...un
legame con loro, determinato appunto da tutto il tempo trascorso assieme,
esiste. Il mio guaio è di non avere alternative. Non avere altre
frequentazioni così assidue. Ho da tempo iniziato a cercare di crearmi
altrove una rete di amicizie, ma, soprattutto qui nel Triveneto, il
carattere chiuso e diffidente della maggior parte delle persone non
favorisce certo la socializzazione. Quelli della mia età sono quasi tutti
o blindati nelle loro comitive, o in un rapporto di coppia "serio" o
matrimoniale che esclude frequentazioni continuative di altro genere.
Ma, al di là di tutte queste considerazioni "parallele", la mia domanda è
questa: perchè è così difficile sciogliere quelli che, per quanto
sbagliatissimi o addirittura fasulli, sono comunque dei "legami"?
C'è solo la paura della solitudine, dietro, o c'è dell'altro?
Io, ribadisco, non riesco davvero più a sopportare i miei "amici" della
comitiva, e quindi voglio e devo troncare con loro.
Ma, come già è avvenuto in passato, temo che dopo qualche settimana
trascorsa in solitudine e senza uscite serali, li cercherò nuovamente.
Imponendomi di chiudere ancora un altro occhio sulla loro slealtà,
imponendomi ancora di pensare che in fondo la gente è tutta uguale e che
loro non sono nè migliori nè peggiori della maggior parte delle persone.
Salvo poi restare nuovamente malissimo di fronte all'ennesima bastardata
fatta di nascosto ai danni di qualcuno...(es: sparlare di un amico
assente, eccetera)
Il problema è che si tratta di una comitiva che raccoglie un bel po' di
sfigati (e io mi ci metto dentro), uomini senza donne e donne senza uomini
o con uomini sempre provvisori perchè non all'altezza delle loro
aspettative. Dunque, la frustrazione generale anzichè creare solidarietà
reciproca determina l'effetto opposto.
Non c'è amicizia. C'è solo la paura condivisa di restare da soli. E questa
paura tiene "unito" un gruppo di persone che in realtà non provano l'uno
per l'altro nè amicizia, nè rispetto, nè altro...
Vabbè passo e chiudo.
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Ciao!
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