intrepix
2004-11-05 20:59:23 UTC
Vi racconto la mia esperienza.
Tutto nasce per caso. Vita normale fidanzato, 31 anni io, 27 anni
sposata con figlio di 1 anno lei. Conoscenza in chat. Amicizia
semplice come tante di chat. Insomma per entrambi sembrava una bella
amicizia con forti affinità. Certi delle nostre unioni ci mostriamo
apertamente disposti a conoscerci tal quali senza mezze misure: niente
lasciava trasparire ciò che sarebbe diventata questa amicizia.. un
amore forte vero di quelli da perdere la testa.
Andiamo avanti nella conoscenza. Scambio di numero di telefono.. Ore
di telefonate clandestine naturalmente. Dopo qualche mese di
chiacchiere ci siamo conosciuti realmente.
Nel momento in cui mi rendo conto che questa ragazza inizia a
prendermi sul serio, sentimentalmente, mi accorgo di non alzare alcuna
barriera, e ci casco dentro con tutto me stesso. Lo stesso dicasi per
lei. Gli incontri ovviamente sono andati avanti anche se irregolari
nel tempo. In questi incontri tutti e due ci rendevamo conto di quanto
stavamo bene insieme.
Iniziamo ad amarci. Non è una storia di sesso ma di sentimento.
Nessuno dei due è alla prima esperienza. Quindi certi di ciò che si
prova.
C'è un però.. Purtroppo le belle favole hanno sempre un lato negativo.
Maggiore è la nostra consapevolezza dell'amore che nasce più forte è
la sensazione del sentirci "felicemente" corrisposti maggiori sono i
limiti del nostro rapporto.
Penso di aver trovato la ragazza della mia vita. Ad un certo punto ho
la voglia di portare via dal suo mondo questa ragazza. E glielo
dichiaro. Anche lei si dichiara innamorata.
Ma lei tentenna e si mostra impaurita per la situazione che vive, dal
fatto di poter far soffrire chi le sta accanto e cosi via.. Insieme
viviamo gli scompensi dettati dalla nostra presenza nella coppia di
ciascuno. Oltre al resto capiamo che la clandestinità diventa
pericolosa per entrambi.
Il risultato è che da una settimana stiamo cercando di allontanarci.
Lei ogni giorno mi dice che mi ama, mi dice che non può dividersi e
che se non esistesse il suo marito verrebbe a stare da me, però le
paure e le convenzioni vincono il suo amore e quindi mi chiede tempo
per imparare a non amarmi più anche se non riesce a staccarsi da me.
Io mi sento di amarla e desidero stare con lei; vorrei condividere
tutto. Quando sento le sue parole di paura e di insicurezza mi
rattristo e mi rendo conto che dovrei lottare col suo mondo per
averla, non solo, i sensi di colpa hanno il duplice effetto di
allontanarci e di unirci al tempo stesso.
Ora sto male al pensiero di poterla perdere. Ogni giorno viviamo con
l'incubo della separazione, che può accadere, cosi le strappo qualche
promessa ma senza futuro. Ma dice che non vuole perdermi.
Devo fare una scelta. Non so cosa fare.
Ha un senso tutto questo? E' giusto che un amore condiviso possa
sfociare in una rinuncia per entrambi a causa delle paure? Le
convenzioni sociali (lasciare un marito, lasciare una fidanzata,
dividere una famiglia) possono spegnere il nostro amore e perchè?
Vorrei solo poterla amare senza condizioni.
Tutto nasce per caso. Vita normale fidanzato, 31 anni io, 27 anni
sposata con figlio di 1 anno lei. Conoscenza in chat. Amicizia
semplice come tante di chat. Insomma per entrambi sembrava una bella
amicizia con forti affinità. Certi delle nostre unioni ci mostriamo
apertamente disposti a conoscerci tal quali senza mezze misure: niente
lasciava trasparire ciò che sarebbe diventata questa amicizia.. un
amore forte vero di quelli da perdere la testa.
Andiamo avanti nella conoscenza. Scambio di numero di telefono.. Ore
di telefonate clandestine naturalmente. Dopo qualche mese di
chiacchiere ci siamo conosciuti realmente.
Nel momento in cui mi rendo conto che questa ragazza inizia a
prendermi sul serio, sentimentalmente, mi accorgo di non alzare alcuna
barriera, e ci casco dentro con tutto me stesso. Lo stesso dicasi per
lei. Gli incontri ovviamente sono andati avanti anche se irregolari
nel tempo. In questi incontri tutti e due ci rendevamo conto di quanto
stavamo bene insieme.
Iniziamo ad amarci. Non è una storia di sesso ma di sentimento.
Nessuno dei due è alla prima esperienza. Quindi certi di ciò che si
prova.
C'è un però.. Purtroppo le belle favole hanno sempre un lato negativo.
Maggiore è la nostra consapevolezza dell'amore che nasce più forte è
la sensazione del sentirci "felicemente" corrisposti maggiori sono i
limiti del nostro rapporto.
Penso di aver trovato la ragazza della mia vita. Ad un certo punto ho
la voglia di portare via dal suo mondo questa ragazza. E glielo
dichiaro. Anche lei si dichiara innamorata.
Ma lei tentenna e si mostra impaurita per la situazione che vive, dal
fatto di poter far soffrire chi le sta accanto e cosi via.. Insieme
viviamo gli scompensi dettati dalla nostra presenza nella coppia di
ciascuno. Oltre al resto capiamo che la clandestinità diventa
pericolosa per entrambi.
Il risultato è che da una settimana stiamo cercando di allontanarci.
Lei ogni giorno mi dice che mi ama, mi dice che non può dividersi e
che se non esistesse il suo marito verrebbe a stare da me, però le
paure e le convenzioni vincono il suo amore e quindi mi chiede tempo
per imparare a non amarmi più anche se non riesce a staccarsi da me.
Io mi sento di amarla e desidero stare con lei; vorrei condividere
tutto. Quando sento le sue parole di paura e di insicurezza mi
rattristo e mi rendo conto che dovrei lottare col suo mondo per
averla, non solo, i sensi di colpa hanno il duplice effetto di
allontanarci e di unirci al tempo stesso.
Ora sto male al pensiero di poterla perdere. Ogni giorno viviamo con
l'incubo della separazione, che può accadere, cosi le strappo qualche
promessa ma senza futuro. Ma dice che non vuole perdermi.
Devo fare una scelta. Non so cosa fare.
Ha un senso tutto questo? E' giusto che un amore condiviso possa
sfociare in una rinuncia per entrambi a causa delle paure? Le
convenzioni sociali (lasciare un marito, lasciare una fidanzata,
dividere una famiglia) possono spegnere il nostro amore e perchè?
Vorrei solo poterla amare senza condizioni.