@lberto
2011-08-25 10:55:25 UTC
Questa è una questione complessa...
Tempo fa (fine dicembre) postai il messaggio "Odio e amore: ci si può
innamorare di una donna pur non sopportandola?". Per chi non avesse
voglia di rileggersi il post poco sotto, riassumo brevemente. Lo scorso
anno ho cambiato lavoro e ho fin da subito provato una forte attrazione
fisica per una collega, scambiandola forse per qualcosa di più. Il
problema è che con questa persona sul lavoro non sono mai riuscito ad
instaurare un buon rapporto e negli ultimi 8 mesi le cose sono
gradualmente degenerate. Come mi è stato consigliato sul forum mi sono
preso tempo per capire se veramente ne fossi innamorato, e quanto ne
fossi attratto. Ho cercato così nei giorni successivi di fermarmi un po'
più a lungo a chiacchierare con lei e ho capito fin da subito che non
c'è proprio alcun tipo di feeling. Ha sempre quell'atteggiamento da
gatta morta che non ho mai sopportato in nessuna donna, racconta bugie
su tutto, è molto ambigua, viscida, ha sempre un modo di trattare i
colleghi dall'alto verso il basso nonostante nel suo lavoro sia
piuttosto mediocre per non dire incapace. Spesso e volentieri per la sua
incapacità di gestire le situazioni e per la sua viltà ci siamo trovati
in difficoltà con clienti e datore di lavoro. Il collega che fa coppia
con me, e con cui viceversa si è instaurato un ottimo rapporto, anche di
amicizia, continua a fare buon viso a cattivo gioco, lui dice perché già
ha troppi attriti col datore di lavoro, non vuole crearne anche con i
colleghi, secondo me lo fa perché anche lui molto attratto. Fatto sta
che col passare dei mesi l'attrazione fisica che avevo si è mitigata
fino a ridursi quasi a zero, e sono arrivato al punto di non parlarci
più se non il minimo indispensabile. Sono arrivato a maturare uno sdegno
che, non solo è visibile perfino dall'esterno, ma mi spaventa. E' la
prima volta che provo una repulsione del genere nei confronti di una
persona. Su dieci frasi dette durante una conversazione, nove mi fanno
venire voglia di sbottare e mi trattengo a fatica. Il problema è che i
sintomi del mio stato d'animo continuano ad essere quelli che provavo
quando ero innamorato di una donna. Se la incontro per strada mi prende
il batticuore proprio come mi prendeva ai tempi del liceo per la mia
adorata. Ho scoperto che frequenta una spiaggia vicino a quella che
frequento io e quando sono al mare e vado in passeggiata non riesco a
dominare il desiderio fortissimo di passarle davanti, poi, se la vedo,
di nuovo batticuore ma non mi viene spontaneo un sorriso, o di fermarmi
a parlare con lei, ne esce sempre un saluto imbronciato con aria snob
che non è da me. In questi giorni col capo e l'altra impiegata in ferie,
l'ho vista più spesso perché faceva più ore rispetto al contratto
part-time e dovevo relazionarmici molto di più. Bene è da lunedì che ho
un malessere che diventa quasi fisico quando devo entrare al lavoro, mi
prende come una morsa sopra la milza e talvolta mi sveglio di notte
pensando a lei. Il malessere poi si affievolisce nel corso della
giornata. Devo sforzarmi di mangiare perché sono diventato insonne e
inappetente come lo ero quando mi innamorai della mia compagna alle
medie. Ora i casi sono due, o davvero sono innamorato come mai lo sono
stato in vita mia ma non voglio ammetterlo neppure a me stesso e ho
creato una barriera indistruttibile ingigantendo i difetti della
ragazza, oppure l'odio profondo, quello che non ho mai provato per
nessuno, provoca sensazioni psico-fisiche simili a quelle che provoca
l'amore. Nel frattempo ho iniziato anche a frequentare una ragazza; è
una frequentazione un po' discontinua, sa più di amicizia che di
relazione amorosa, però quando sono con lei sto benissimo, mi mette
allegria stare con lei e per un po' mi fa dimenticare l'altra che però
continua ad occupare stabilmente la mia testa e il mio animo con queste
sensazioni contrastanti.
Tempo fa (fine dicembre) postai il messaggio "Odio e amore: ci si può
innamorare di una donna pur non sopportandola?". Per chi non avesse
voglia di rileggersi il post poco sotto, riassumo brevemente. Lo scorso
anno ho cambiato lavoro e ho fin da subito provato una forte attrazione
fisica per una collega, scambiandola forse per qualcosa di più. Il
problema è che con questa persona sul lavoro non sono mai riuscito ad
instaurare un buon rapporto e negli ultimi 8 mesi le cose sono
gradualmente degenerate. Come mi è stato consigliato sul forum mi sono
preso tempo per capire se veramente ne fossi innamorato, e quanto ne
fossi attratto. Ho cercato così nei giorni successivi di fermarmi un po'
più a lungo a chiacchierare con lei e ho capito fin da subito che non
c'è proprio alcun tipo di feeling. Ha sempre quell'atteggiamento da
gatta morta che non ho mai sopportato in nessuna donna, racconta bugie
su tutto, è molto ambigua, viscida, ha sempre un modo di trattare i
colleghi dall'alto verso il basso nonostante nel suo lavoro sia
piuttosto mediocre per non dire incapace. Spesso e volentieri per la sua
incapacità di gestire le situazioni e per la sua viltà ci siamo trovati
in difficoltà con clienti e datore di lavoro. Il collega che fa coppia
con me, e con cui viceversa si è instaurato un ottimo rapporto, anche di
amicizia, continua a fare buon viso a cattivo gioco, lui dice perché già
ha troppi attriti col datore di lavoro, non vuole crearne anche con i
colleghi, secondo me lo fa perché anche lui molto attratto. Fatto sta
che col passare dei mesi l'attrazione fisica che avevo si è mitigata
fino a ridursi quasi a zero, e sono arrivato al punto di non parlarci
più se non il minimo indispensabile. Sono arrivato a maturare uno sdegno
che, non solo è visibile perfino dall'esterno, ma mi spaventa. E' la
prima volta che provo una repulsione del genere nei confronti di una
persona. Su dieci frasi dette durante una conversazione, nove mi fanno
venire voglia di sbottare e mi trattengo a fatica. Il problema è che i
sintomi del mio stato d'animo continuano ad essere quelli che provavo
quando ero innamorato di una donna. Se la incontro per strada mi prende
il batticuore proprio come mi prendeva ai tempi del liceo per la mia
adorata. Ho scoperto che frequenta una spiaggia vicino a quella che
frequento io e quando sono al mare e vado in passeggiata non riesco a
dominare il desiderio fortissimo di passarle davanti, poi, se la vedo,
di nuovo batticuore ma non mi viene spontaneo un sorriso, o di fermarmi
a parlare con lei, ne esce sempre un saluto imbronciato con aria snob
che non è da me. In questi giorni col capo e l'altra impiegata in ferie,
l'ho vista più spesso perché faceva più ore rispetto al contratto
part-time e dovevo relazionarmici molto di più. Bene è da lunedì che ho
un malessere che diventa quasi fisico quando devo entrare al lavoro, mi
prende come una morsa sopra la milza e talvolta mi sveglio di notte
pensando a lei. Il malessere poi si affievolisce nel corso della
giornata. Devo sforzarmi di mangiare perché sono diventato insonne e
inappetente come lo ero quando mi innamorai della mia compagna alle
medie. Ora i casi sono due, o davvero sono innamorato come mai lo sono
stato in vita mia ma non voglio ammetterlo neppure a me stesso e ho
creato una barriera indistruttibile ingigantendo i difetti della
ragazza, oppure l'odio profondo, quello che non ho mai provato per
nessuno, provoca sensazioni psico-fisiche simili a quelle che provoca
l'amore. Nel frattempo ho iniziato anche a frequentare una ragazza; è
una frequentazione un po' discontinua, sa più di amicizia che di
relazione amorosa, però quando sono con lei sto benissimo, mi mette
allegria stare con lei e per un po' mi fa dimenticare l'altra che però
continua ad occupare stabilmente la mia testa e il mio animo con queste
sensazioni contrastanti.