Post by AlmustafaCioè in 33 anni non sei mai stato attratto da nessuna?
Mai conosciuta un aragazza con cu stavi bene etc etc?
[...] passi che non si provi il vero amore, ma un innamoramento,
una cotta, dai è mai possibile che non l'hai mai avuta
Ricordo che a scuola fino a 15-16 anni individuavo sempre le ragazzine che
mi piacevano (ehm, da bambino addirittura le baciavo a forza),
ma diventavano mie "amiche confidenti", non pensavo a loro quando ne stavo
lontano anche per 3 mesi durante l'estate, e l'idea di "mettermi con" una di
loro non era proprio nei miei modelli mentali, consideravo lo stare insieme
come una "seccatura" ma non credo di aver avuto blocchi emotivi.
A quei tempi ho avuto qualche imbarazzo istintivo (non so se questo è un
"sintomo" di un principio d'innamoramento)
verso qualche persona adulta, ma mi passava prestissimo, invece molta gente
che si dice innamorata
afferma di non pensare ad altro e di non riuscire a toglierselo dalla testa.
Dopo i 18 anni circa, non ho avuto praticamente più infatuazioni (pur avendo
conosciuto molta gente tra università e qualche altra attività), al di là di
qualche rara attrazione che poi si spegneva non appena iniziavo ad
interagire regolarmente con la persona (invece so che spesso succede il
contrario: ci si innamora conoscendosi).
Post by AlmustafaE' possibile che sei così impermeabile ai sentimenti?
Forse hai troppa paura di soffrire, ma ne vale la pena, credimi.
Non credo di avere avuto di soffrire, perché ho sofferto atrocemente
per l'abbandono di diverse amiche, o meglio per l'allontamento silente di
tutte le mie ex-colleghe che credevo vere amiche (ho dovuto prendere atto di
essere un semplice conoscente piacevole per loro). Sapevo che c'era quel
rischio e l'ho corso consapevolmente, ora dopo tante delusioni ho perso la
forza di coinvolgermi ancora ma almeno so riconoscere quel tipo di
sentimento.
Tutti gli altri sentimenti li provo, eccome, compreso l'amore nel senso di
affetto, amore non esclusivo, non monogamico, cioè come si ama un
familiare stretto.
Provo il grande desiderio di stare con le persone che mi piacciono, ma
soltanto per parlare, sviscerarsi dentro, riflettere sui grandi temi della
vita.
Post by AlmustafaPer dare e ricevere amore ti devi dare, ti devi esporre e mettere in gioco,
non puoi mica farlo mantenendo il controllo e una "distanza" dall'altro...
[...] se non sei recettivo e ti chiudi, hai voglia incontrare la
donna/uomo
Post by Almustafadella tua vita, non succede niente...poi può pure succedere il miracolo,
ma insomma, se ti difendi in una torre d'avorio, chi vuoi mai che
ti faccia cadere?
E' una vita che cerco di capire cosa significa "mettersi in gioco"... ho
imparato a farlo sul piano cognitivo, ma non riesco a capire cosa significa
nei termini che tu intendi.
E' vero che il rapporto a due (anche di minima durata) mi spaventa, ma per
le conseguenze materiali e non per il darsi emotivamente,
dovrei almeno provare il sentimento e riconoscere questa paura emotiva,
invece non sento né l'uno né l'altra.
Infatti non ho detto che vorrei innamorarmi, ho detto che vorrei capire
almeno per grandi linee.
Amore è anche l'affetto, cioè l'amare senza innamoramento e senza
attaccamento: quello lo provo, non riesco a darlo ma anche qui è sempre per
ragioni contingenti (non mi adeguo a certi stili di vita dominanti, quindi
mi è difficile mantenere i contatti con le persone).
Post by AlmustafaInvece di accontentarti di capirlo attraverso il vissuto altrui, non
dsarebbe meglio che lo provassi direttamente?
Ma come faccio a provarlo, se non so come si fa ad aprire i "canali"?
E come mi accorgo di provarlo, se non so riconoscerlo?
Finché non vengo a capo della matassa, io ritengo che l'innamoramento sia un
costrutto culturale entro il quale la gente etichetta alcune emozioni
spontanee e le associa indirizzandole in modelli di comportamento da
scegliere. Quel costrutto culturale e quei modelli di comportamento sono
stati trasmessi anche a me, ma in modo inefficace, per fortuna.
Nelle persone che s'innamorano riscontro, in genere, una ridotta maturità e
consapevolezza di sé; essere come bambini è bello, ma è bello quando lo si è
consapevolmente.
La mia paura riguarda non le emozioni, bensì le conseguenze materiali: cioè
che qualcuno entri nella mia vita in un rapporto a due, che possa
danneggiarmi se la storia finisce, ecc.
Per me ormai è tardi, perché le delusioni relazionali e professionali mi
hanno portato ad una scelta di clausura quasi definitiva.
Ma vorrei almeno sapere se mi sono mai innamorato e magari ho rifiutato
l'amore, in modo anche da regolarmi consapevolmente se dovesse accadere quel
"miracolo" che tu ritieni improbabile ma possibile.
E la mia curiosità cresce vedendo tante persone che non sanno stare senza un
partner, ne parlano come un bisogno impellente, lo cercano in tutti i modi,
ecco perché mi chiedo: è a me, che manca qualcosa? oppure è a loro che
manca? (la cercano, guarda caso, nel partner)
HEINZ