Provo chiarire quello che subisco presentando uno spezzone proveniente
dalle mie memorie difensive per la separazione giudiziale, proprio per
rimediare qualche consiglio utile contro questo ingiusto strapotere delle
donne, pronte a gettarti al fiume dopo averti dimostrato amore per tanti
anni. Credo che l'argomento sia molto attinente al gruppo!
Qui di seguito:
Ad un certo punto lei e Nostra figlia di 10 anni hanno deciso, come regalo
per la prima comunione di prendere un gatto. Premesso che non ero molto
favorevole perché sapevo già come sarebbe andata a finire conoscendo
l'attaccamento morboso di Nostra figlia ai gatti, avendo lei subito
precedenti perdite di questi animali per fatti fortuiti: una volta un gatto
è scappato accidentalmente dal suo trasportino, un’altro gatto è stato
verosimilmente fatto “sparire” da qualche vicino di casa. Mia moglie sapeva
di questa mia contrarietà, tuttavia mi ha fatto accettare obtorto collo
questa cosa perché altrimenti sarebbe stato per me un modo per allontanarmi
ulteriormente da Nostra figlia. Allora ho accettato, ponendo come regola di
tenere questo gatto a dormire fuori anche se sapevo come sarebbe andata a
finire. Infatti il gatto non ha mai dormito fuori: Nostra figlia ha una
paura terribile di perdere nuovamente un gatto tanto che ogni volta che
dobbiamo aprire una porta o una finestra lei è lì a presidiarla fino ad
ostacolarci nell’uscire od entrare. Successivamente ha manipolato la
passione per i gatti di Nostra figlia per ingraziarsela ulteriormente: ha
cominciato ad attirare in giardino un nuovo gatto che di li a poco, questa
volta decisamente contro la mia volontà, “è stato accasato” a sua volta.
Ora in casa ci sono due gatti che non possono mai uscire. La casa è
diventata la loro, saltano da tutte le parti, graffiano divani, mobili,
tende, saltano sui tavoli, mangiano dai nostri piatti senza che nessuno
faccia nulla. Non posso allontanarli io perché quando lo faccio vengo
accusato di maltrattarli, quindi ho desistito per non entrare anche
nell’odio di Nostra figlia.
Il primo gattino, appena adottato, era diarroico. Nostra figlia a novembre
2010, con i primi contatti con il gatto, si è presa la salmonellosi che le
è durata un mese. Nel periodo di incubazione della salmonella, non abbiamo
mangiato fuori di casa e non abbiamo avuto altri motivi di infezione se non
il gatto. Per inciso la salmonellosi non è stata riconosciuta dalla
pediatra di Nostra figlia, ho dovuto insistere io (che sono medico), vista
la durata della sindrome diarroica, a fare gli esami ematochimici, che
hanno dimostrato la malattia.
I gatti hanno cominciato a fare danni rilevanti in casa, tanto che avevano
cominciato a graffiare in modo irrimediabile i divani e le sedie in pelle
che erano nel soggiorno (un valore di circa 10.000 euro), le tende, i
mobili, le suppellettili. Davanti all’indifferenza mostrata da Mia moglie
nei confronti di questi danni che le facevo continuamente presenti, lei mi
prendeva in giro dicendo con acidità: “quanto sei poverino: sei attaccato
agli oggetti come se fossero persone! Sei penoso”. Allora, vista
l’inutilità di convincerla a far dormire i gatti fuori di casa, ho deciso
di traslocare i divani nell’appartamento che ho nello stesso condominio per
salvarli da questa ennesima piaga che si abbatteva sulla nostra casa, salvo
riportarli a casa nel caso fosse terminato il rischio di grave
danneggiamento. Questo fatto ha scatenato un nuovo risentimento di Mia
moglie che mi ha fatto capire che allora gli oggetti erano importanti anche
per lei.
Nei giorni successivi ha acquistato per stizza un nuovo divano (in pelle,
sic!) e ha spostato in soggiorno una poltroncina in stoffa (comunque di un
certo valore) che tenevo nel mio studio posto al piano di sotto. Nel giro
di due mesi questi due divani sono stati a loro volta danneggiati. Il
danneggiamento è avvenuto nonostante la protezione “illusoria” di una
copertura al divano di pelle, che notoriamente nulla può contro un unghia
affilata che la attraversa senza problemi attraverso le maglie della
stoffa.
Chiaramente io sono molto arrabbiato per i danni che sono costretto a
vedere e sopportare in silenzio nel timore di allontanarmi ulteriormente da
Nostra figlia. Quindi è chiaro che partecipo poco alle continue moine che
mia moglie e nostra figlia fanno in complicità tra loro a questi gatti, con
la ovvia conseguenza che nostra figlia mi allontana progressivamente sempre
di più. Appare evidente quindi che non ho una via di scampo a questa
situazione che mia moglie ha creato ad arte allo scopo di allontanarmi
nostra figlia e far finire l’amore tra di noi. Anche questa è una delle
tante cause messe in atto di proposito per portare della fine del nostro
rapporto.
“Aiuta” tutti i giorni Nostra figlia a fare I compiti in modo morboso
standole sopra e assistendola anche se non richiesto riga per riga, parola
per parola senza consentirle di ragionare con la propria testa e di
organizzarsi, studiare e responsabilizzarsi in modo autonomo, questo ha
provocato una totale dipendenza di Nostra figlia dalla mamma, quindi non mi
cerca più per ottenere un aiuto da me. Le sedute per fare i compiti possono
anche durare un’intero pomeriggio fino anche al dopo cena alle 11.30 poiché
tale metodo porta ad un artificioso allungamento dei tempi di esecuzione
dei compiti che altrimenti sarebbero contenuti nell’ambito di un’ora e
mezzo in media.
Spesso quando non siamo d’accordo su qualcosa, usa Nostra figlia per
volgere la situazione a suo favore, per esempio se propongo un’iniziativa
che lei non gradisce chiede a Nostra figlia se la vuole fare conoscendo
l’attitudine di Nostra figlia al diniego e all'impigrimento/svogliatezza e
la cosa non si fa. Una volta mentre io insistevo per fare qualcosa tutti
insieme, per non farlo ha chiesto addirittura a Nostra figlia con voce
alterata se voleva scegliere per passare quel pomeriggio il Papà o la
Mamma.
A tale scopo ha creato di fatto una gerarchia anomala ove sono posti in
relazione di dominio decrescente dal primo all’ultimo: Nostra figlia, Mia
moglie, i due gatti, le sorelle di Mia moglie e i relativi compagni/mariti
di alcune di esse, l’amica **. Il marito non è contemplato in questa
graduatoria.
sfavorisce le frequentazioni con la nonna paterna e con la cugine da parte
mia e le propone continuamente le nipoti da parte di madre.
Post by Nicola Gentili- la cosa mi sta accadendo durante il periodo che precede la separazione
giudiziale
Chi di voi subisce il sistematico'allontanamento dei figli da parte del
genitore che ha più influsso su di loro e maggiore caratterialità, ha da
proporre qualche soluzione pacifica da opporre al genitore prevalente per
mitigare i suoi abusi?
La soluzione dipende dal problema ed il problema in questo momento non mi
è chiaro quale sia nè se sia strettamente inerente al topic del gruppo.
E' un problema nei rapporti col figlio o con la ex moglie? E' il problema
di avere un clima sereno o quello di non avere un figlio contro o altro ancora?
Quanti anni hanno i figli?
Ci sono troppi fattori.
Se i figli sono già abbastanza grandi, io prima di tutto parlerei con
loro e gli spiegherei i motivi della separazione, chiedendo loro di
discutere con me ogni loro dubbio senza lasciare che siano voci di
parenti (madre compresa) o altre ancora a determinare le loro opinioni ma
invitandoli a conoscere i fatti e farsi un'opinione solo sulla base di quelli.
Con il partner il discorso si fa anche più complicato perché immagino che
andando in giudiziale e date le stesse tue premesse, ci sia poco spazio
per il dialogo. Per cui una soluzione potrebbe essere quella di
accontentare qualche richiesta in sede legale o di altro tipo a patto che
i figli vengano lasciati fuori dalle beghe e dai rancori personali.
In ogni caso eviterei categoricamente di scendere sullo stesso piano.
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Cordiali Saluti Nicola Gentili ( togli nospam per rispondere)
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