kerneltrap
2011-05-08 16:56:55 UTC
X-No-Archive: yes
Da alcuni mesi frequento una ragazza, amica di cari amici. La cosa è
iniziata quasi per gioco, con leggerezza, ma nonostante grandi
differenze ci separino si è evoluta in quella che di fatto è una
relazione stabile. Pur essendo coetanei, più vicini ai 30 che ai 20,
conduciamo infatti vite molto differenti: io studio e lavoro (in
ambito scientifico), convivo con amici, tendo ad essere una persona
sregolata, tiro tardi la notte, sono eclettico nei miei interessi,
spesso imprevedibile, non amo essere vincolato, mi concedo molti
eccessi, non uso programmare troppo la mia vita, faccio piuttosto in
modo che le mie passioni mi diano da vivere e mi nutrano come persona.
Lei invece è una persona moderata, con una quotidianità scandita da un
contratto di lavoro a tempo indeterminato in un settore che le piace.
È semplice, dolce, con un grande desiderio di innamorarsi di qualcuno
che la renda felice. Sogna ad occhi aperti una convivenza e non ne fa
mistero. Potrei dilungarmi con le differenze (io sono ateo, lei
credente, io non sono geloso delle sue amicizie maschili, lei lo è
delle mie amicizie femminili, io amo le ore notturne, lei si sveglia
all'alba...) ma penso basti così.
Nonostante tutto questo stiamo bene insieme. Nel profondo e
nell'intimo siamo probabilmente fatti della stessa pasta, ma nella
vita di ogni giorno siamo due persone antitetiche.
Col tempo lei si è innamorata di me. Non perde occasione per dirmelo o
farmelo capire: è persa. Io invece non riesco ad innamorarmi di lei
(so di cosa parlo, sono stato innamorato in passato) e più il tempo
passa meno penso sia probabile succeda. Lei lo sa e certamente ne
soffre.
Lei è adorabile, dolce, comprensiva, bella (e infatti corteggiata)...
un sogno. Eppure mi manca qualcosa, e forse so cosa. Dico forse perché
non ho modo di saperlo con certezza. Il fatto è questo: lei cerca
avermi "ritagliato" da quella che è la mia vita. Non è entrata a far
parte di nulla che sia mio o anche mio, non si è legata a nulla a cui
io sia legato (luoghi, abitudini, persone, relazioni). Le basto io, il
resto lo accetta o lo sopporta con ammirevole pazienza, cercando di
non farmi pesare la cosa. Inutile dire che invece la cosa mi pesa
eccome. Io non mi impongo mai, al più faccio delle proposte che per la
maggiore vengono purtroppo schivate. Non mi sento soffocare solo
perché non ci vediamo tutti i giorni, la qual cosa le offre tra
l'altro una vantaggiosa leva quando mi chiede di stare con lei (e
basta).
Ecco, credo sia questo che mi manca. Se potessi vedere lei aggirarsi
nella mia vita il sentimento di bellezza che proverei forse potrebbe
diventare poi amore. Se lei volesse prendere qualcosa che prima era
solo mio e che ora potrebbe essere anche suo credo che il legame che
mi unisce a lei si farebbe più forte.
Ma come ho detto questo non accade. Cosa dovrei fare allora? Non le ho
ancora parlato così apertamente di tutto questo, anche se le ho dato
degli indizi. Certamente lo farò, il mio timore è che poi lei cerchi
di adattarsi artificialmente a come può credere che io la voglia.
Forse è inutile cercare una soluzione, non è detto che le storie
malate guariscano, anche se contengono qualcosa di raro e prezioso.
Oppure al contrario ho di fronte a me l'occasione di una vita e sto
rischiando di sprecarla... Non cerco risposte, a volte solo il fatto
di scrivere aiuta, ma sarò felice di leggere i vostri pensieri a
riguardo.
Da alcuni mesi frequento una ragazza, amica di cari amici. La cosa è
iniziata quasi per gioco, con leggerezza, ma nonostante grandi
differenze ci separino si è evoluta in quella che di fatto è una
relazione stabile. Pur essendo coetanei, più vicini ai 30 che ai 20,
conduciamo infatti vite molto differenti: io studio e lavoro (in
ambito scientifico), convivo con amici, tendo ad essere una persona
sregolata, tiro tardi la notte, sono eclettico nei miei interessi,
spesso imprevedibile, non amo essere vincolato, mi concedo molti
eccessi, non uso programmare troppo la mia vita, faccio piuttosto in
modo che le mie passioni mi diano da vivere e mi nutrano come persona.
Lei invece è una persona moderata, con una quotidianità scandita da un
contratto di lavoro a tempo indeterminato in un settore che le piace.
È semplice, dolce, con un grande desiderio di innamorarsi di qualcuno
che la renda felice. Sogna ad occhi aperti una convivenza e non ne fa
mistero. Potrei dilungarmi con le differenze (io sono ateo, lei
credente, io non sono geloso delle sue amicizie maschili, lei lo è
delle mie amicizie femminili, io amo le ore notturne, lei si sveglia
all'alba...) ma penso basti così.
Nonostante tutto questo stiamo bene insieme. Nel profondo e
nell'intimo siamo probabilmente fatti della stessa pasta, ma nella
vita di ogni giorno siamo due persone antitetiche.
Col tempo lei si è innamorata di me. Non perde occasione per dirmelo o
farmelo capire: è persa. Io invece non riesco ad innamorarmi di lei
(so di cosa parlo, sono stato innamorato in passato) e più il tempo
passa meno penso sia probabile succeda. Lei lo sa e certamente ne
soffre.
Lei è adorabile, dolce, comprensiva, bella (e infatti corteggiata)...
un sogno. Eppure mi manca qualcosa, e forse so cosa. Dico forse perché
non ho modo di saperlo con certezza. Il fatto è questo: lei cerca
avermi "ritagliato" da quella che è la mia vita. Non è entrata a far
parte di nulla che sia mio o anche mio, non si è legata a nulla a cui
io sia legato (luoghi, abitudini, persone, relazioni). Le basto io, il
resto lo accetta o lo sopporta con ammirevole pazienza, cercando di
non farmi pesare la cosa. Inutile dire che invece la cosa mi pesa
eccome. Io non mi impongo mai, al più faccio delle proposte che per la
maggiore vengono purtroppo schivate. Non mi sento soffocare solo
perché non ci vediamo tutti i giorni, la qual cosa le offre tra
l'altro una vantaggiosa leva quando mi chiede di stare con lei (e
basta).
Ecco, credo sia questo che mi manca. Se potessi vedere lei aggirarsi
nella mia vita il sentimento di bellezza che proverei forse potrebbe
diventare poi amore. Se lei volesse prendere qualcosa che prima era
solo mio e che ora potrebbe essere anche suo credo che il legame che
mi unisce a lei si farebbe più forte.
Ma come ho detto questo non accade. Cosa dovrei fare allora? Non le ho
ancora parlato così apertamente di tutto questo, anche se le ho dato
degli indizi. Certamente lo farò, il mio timore è che poi lei cerchi
di adattarsi artificialmente a come può credere che io la voglia.
Forse è inutile cercare una soluzione, non è detto che le storie
malate guariscano, anche se contengono qualcosa di raro e prezioso.
Oppure al contrario ho di fronte a me l'occasione di una vita e sto
rischiando di sprecarla... Non cerco risposte, a volte solo il fatto
di scrivere aiuta, ma sarò felice di leggere i vostri pensieri a
riguardo.