Giuseppe Fabiani
2013-07-20 14:31:06 UTC
Vorrei parlarvi e chiedervi consiglio su questo caso umano che, se
avesse riguardato un minorenne, probabilmente sarebbe stato un caso da
telefono azzurro.
La farò breve.
Enrico (nome di fantasia), figlio di madre invalida e padre sottomesso a
sua moglie (quindi alla madre di Enrico) vive, in un Comune di Provincia
della Romagna, un'infanzia e un'adolescenza caratterizzata da genitori
iperprotettivi (in particolare la madre, ma anche il padre, zerbino,
rispetta il volere della madre).
Benche' nell'infanzia il problema si noti meno (alla fine tutti i
genitori sono abbastanza "protettivi"), dall'adolescenza questo ragazzo
trascorre le giornate tra casa-scuola e la sua vita si basa su
sonno-scuola-studio. I genitori inoltre, sin dalla nascita, sono
ipocondriaci verso di lui, facendolo sottoporre a molteplici visite
presso vari medici, alla ricerca di colui che a tutti i costi
riscontrerà patologie in realtà inesistenti (es. presunte intolleranze
che lo costringono ad una dieta che lo priva di vari alimenti, facendolo
sentire diverso dai suoi coetanei bambini).
Da questo momento si innescano dei pericolosi circoli viziosi.
Enrico rimane quasi senza amici e tende a isolarsi sempre di piu', da
solo, senza bisogno che sia la madre iperprotettiva a isolarlo.
Enrico non ha relazioni con ragazze, e piu' che passa il tempo e piu'
che diventa difficile averne: un po' per il suo aspetto fisico non
proprio da "tipo da spiaggia" a causa del suo stile di vita
assolutamente sedentario e la carenza di qualunque attività fisica, un
po' per il suo abbrutimento psicologico/intellettuale (alla fine è una
persona che non ha "niente da raccontare" se conosce una ragazza: nella
sua vita ha visto solo casa sua, la sua città, il suo quartiere, mai
fatta una cazzata con gli amici nell'adolescenza, un viaggio con amici,
una sbornia, insomma tutte quelle cose che, nel bene e nel male, ti
fanno diventare un'adulto);
poi c'e' la mancanza assoluta di esperienza con le ragazze, sia in senso
sessuale (quale donna, a circa 40 anni, accetterebbe un incontro
sessuale con un uomo vergine? oibò, che schifo l'uomo vergine inesperto)
ma soprattutto in senso relazionale cioè come comportarsi con le donne,
che significa saperle rispettare ma nello stesso tempo senza perdere la
propria identità e dignità, infatti lui tende a essere zerbino facendosi
trattare come un cagnolino e uniformando i suoi (finti) gusti a quelli
della persona che ha davanti, rendendosi ridicolo agli occhi della
ragazza che lo categorizza subito come "maschio beta" trattandolo da
tassista o servo della gleba.
Non so proprio cosa consigliargli perche', non è solo un ragazzo un po'
bruttino che, magari se fa un po' di palestra, prende un po' di sole, si
veste un po' "cool" e cambia pettinatura magari passa dal livello
"cinque (mediocre)" al "sei meno meno (appena sufficiente)" e con un po'
di faccia tosta e di fortuna una donna la trova pure. No, lui è a
livello quasi zero, come un analfabeta che non sa fare le addizioni che
dovrebbe passare l'esame di Analisi 2 o Calcolo Numerico a ingegneria:
gli mancano decenni di esperienza di vita che difficilmente potrà
recuperare.
Professionalmente non va tanto meglio, non ha lavoro e neanche lo cerca
o, in ogni caso è "choosy". Anche nello studio non ha mai raggiunto
buoni risultati, riuscendo a mala pena a diplomarsi.
Fortunatamente è di famiglia benestante, almeno il problema economico
non sussiste.
Il problema piu' grave è che lui non si rende conto del problema o, piu'
verosimilmente, finge che il problema non sussista mettendo la testa
sotto la sabbia. Capisco che è difficile ammettere a se stessi "sono
brutto, sono inetto, sono sfigato", ma è così: che se ne faccia una
ragione, tanto prima o poi la realtà gli si sbatterà daventi, con le
buone o con le cattive quando i suoi genitori non esisteranno più. Al di
là dell'aspetto fisico tutt'altro che da divo del cinema c'e'
soprattutto la sua apatia mentale e mancanza di conoscenza di "come si
vive". I suoi genitori gli hanno sempre fatto tutto; non sa come si paga
l'IMU, come si prepara un piatto di spaghetti, come ci si comporta a una
riunione di condominio e così via...
Insomma è un bambino di 40 anni, quando le sue coetanee hanno ormai 2
figli o sono al secondo matrimonio, lui non ha mai baciato una ragazza.
Come uscirne?
Io purtroppo non vedo soluzione. Ne conoscevo altri 3 di casi di
sfigati, ma nessuno così grave. Infatti a differenza di questo si
trattava di casi di persone con totale inesperienza con le donne, ma per
il resto erano persone perfettamente integrate professionalmente e
socialmente. Per fortuna, di questi casi pregressi, nessuno ha scelto la
"soluzione" tragica del suicidio, ma è andata così, tispettivamente:
1) Caso 1. (meno grave). Si è dato una scrollata e è andato a lavorare
all'estero, dove, in un ambiente nuovo in cui nessuno sapeva del suo
passato è riuscito, con questa sorta di "reset" e millantando una vita
sentimentale pregressa mai avuta, di trovare una donna e farsi una
famiglia laggiu'.
2) Caso 2. E' entrato in seminario e si è fatto prete.
3) Caso 3. Ha intrapreso dapprima le cure ormonali e poi l'intervento
per diventare Trans.
Nei casi 2 o 3 ho qualche dubbio se la scelta è stata dovuta a una
vocazione (nel primo caso) o a un "sentirsi donna" nel secondo caso,
quanto piuttosto a una "via di fuga" per mascherare a se stessi
l'insuccesso con le donne ("non sono io che sono troppo infimo per
piacere a una donna, è che ho la vocazione di fare il prete / mi sento
donna e voglio fare il trans") infatti erano persone che in passato le
donne le cercavano eccome.
P.S. A scanso di equivoci Enrico non sono io, e nemmeno il mio alter-ego
di un disturbo di sdoppiamento della personalità (se qualcuno dovesse
pensarlo). Sì, ero sfigato anch'io con le donne, ma con tanta faccia
tosta sono riuscito ad averne, sia in passato sia adesso.
Enrico non avrebbe mai scritto questo post, Enrico non ha il coraggio di
ammettere di avere un problema, per questo un post del genere non lo
scriverà mai.
avesse riguardato un minorenne, probabilmente sarebbe stato un caso da
telefono azzurro.
La farò breve.
Enrico (nome di fantasia), figlio di madre invalida e padre sottomesso a
sua moglie (quindi alla madre di Enrico) vive, in un Comune di Provincia
della Romagna, un'infanzia e un'adolescenza caratterizzata da genitori
iperprotettivi (in particolare la madre, ma anche il padre, zerbino,
rispetta il volere della madre).
Benche' nell'infanzia il problema si noti meno (alla fine tutti i
genitori sono abbastanza "protettivi"), dall'adolescenza questo ragazzo
trascorre le giornate tra casa-scuola e la sua vita si basa su
sonno-scuola-studio. I genitori inoltre, sin dalla nascita, sono
ipocondriaci verso di lui, facendolo sottoporre a molteplici visite
presso vari medici, alla ricerca di colui che a tutti i costi
riscontrerà patologie in realtà inesistenti (es. presunte intolleranze
che lo costringono ad una dieta che lo priva di vari alimenti, facendolo
sentire diverso dai suoi coetanei bambini).
Da questo momento si innescano dei pericolosi circoli viziosi.
Enrico rimane quasi senza amici e tende a isolarsi sempre di piu', da
solo, senza bisogno che sia la madre iperprotettiva a isolarlo.
Enrico non ha relazioni con ragazze, e piu' che passa il tempo e piu'
che diventa difficile averne: un po' per il suo aspetto fisico non
proprio da "tipo da spiaggia" a causa del suo stile di vita
assolutamente sedentario e la carenza di qualunque attività fisica, un
po' per il suo abbrutimento psicologico/intellettuale (alla fine è una
persona che non ha "niente da raccontare" se conosce una ragazza: nella
sua vita ha visto solo casa sua, la sua città, il suo quartiere, mai
fatta una cazzata con gli amici nell'adolescenza, un viaggio con amici,
una sbornia, insomma tutte quelle cose che, nel bene e nel male, ti
fanno diventare un'adulto);
poi c'e' la mancanza assoluta di esperienza con le ragazze, sia in senso
sessuale (quale donna, a circa 40 anni, accetterebbe un incontro
sessuale con un uomo vergine? oibò, che schifo l'uomo vergine inesperto)
ma soprattutto in senso relazionale cioè come comportarsi con le donne,
che significa saperle rispettare ma nello stesso tempo senza perdere la
propria identità e dignità, infatti lui tende a essere zerbino facendosi
trattare come un cagnolino e uniformando i suoi (finti) gusti a quelli
della persona che ha davanti, rendendosi ridicolo agli occhi della
ragazza che lo categorizza subito come "maschio beta" trattandolo da
tassista o servo della gleba.
Non so proprio cosa consigliargli perche', non è solo un ragazzo un po'
bruttino che, magari se fa un po' di palestra, prende un po' di sole, si
veste un po' "cool" e cambia pettinatura magari passa dal livello
"cinque (mediocre)" al "sei meno meno (appena sufficiente)" e con un po'
di faccia tosta e di fortuna una donna la trova pure. No, lui è a
livello quasi zero, come un analfabeta che non sa fare le addizioni che
dovrebbe passare l'esame di Analisi 2 o Calcolo Numerico a ingegneria:
gli mancano decenni di esperienza di vita che difficilmente potrà
recuperare.
Professionalmente non va tanto meglio, non ha lavoro e neanche lo cerca
o, in ogni caso è "choosy". Anche nello studio non ha mai raggiunto
buoni risultati, riuscendo a mala pena a diplomarsi.
Fortunatamente è di famiglia benestante, almeno il problema economico
non sussiste.
Il problema piu' grave è che lui non si rende conto del problema o, piu'
verosimilmente, finge che il problema non sussista mettendo la testa
sotto la sabbia. Capisco che è difficile ammettere a se stessi "sono
brutto, sono inetto, sono sfigato", ma è così: che se ne faccia una
ragione, tanto prima o poi la realtà gli si sbatterà daventi, con le
buone o con le cattive quando i suoi genitori non esisteranno più. Al di
là dell'aspetto fisico tutt'altro che da divo del cinema c'e'
soprattutto la sua apatia mentale e mancanza di conoscenza di "come si
vive". I suoi genitori gli hanno sempre fatto tutto; non sa come si paga
l'IMU, come si prepara un piatto di spaghetti, come ci si comporta a una
riunione di condominio e così via...
Insomma è un bambino di 40 anni, quando le sue coetanee hanno ormai 2
figli o sono al secondo matrimonio, lui non ha mai baciato una ragazza.
Come uscirne?
Io purtroppo non vedo soluzione. Ne conoscevo altri 3 di casi di
sfigati, ma nessuno così grave. Infatti a differenza di questo si
trattava di casi di persone con totale inesperienza con le donne, ma per
il resto erano persone perfettamente integrate professionalmente e
socialmente. Per fortuna, di questi casi pregressi, nessuno ha scelto la
"soluzione" tragica del suicidio, ma è andata così, tispettivamente:
1) Caso 1. (meno grave). Si è dato una scrollata e è andato a lavorare
all'estero, dove, in un ambiente nuovo in cui nessuno sapeva del suo
passato è riuscito, con questa sorta di "reset" e millantando una vita
sentimentale pregressa mai avuta, di trovare una donna e farsi una
famiglia laggiu'.
2) Caso 2. E' entrato in seminario e si è fatto prete.
3) Caso 3. Ha intrapreso dapprima le cure ormonali e poi l'intervento
per diventare Trans.
Nei casi 2 o 3 ho qualche dubbio se la scelta è stata dovuta a una
vocazione (nel primo caso) o a un "sentirsi donna" nel secondo caso,
quanto piuttosto a una "via di fuga" per mascherare a se stessi
l'insuccesso con le donne ("non sono io che sono troppo infimo per
piacere a una donna, è che ho la vocazione di fare il prete / mi sento
donna e voglio fare il trans") infatti erano persone che in passato le
donne le cercavano eccome.
P.S. A scanso di equivoci Enrico non sono io, e nemmeno il mio alter-ego
di un disturbo di sdoppiamento della personalità (se qualcuno dovesse
pensarlo). Sì, ero sfigato anch'io con le donne, ma con tanta faccia
tosta sono riuscito ad averne, sia in passato sia adesso.
Enrico non avrebbe mai scritto questo post, Enrico non ha il coraggio di
ammettere di avere un problema, per questo un post del genere non lo
scriverà mai.