Discussione:
Demenza senile?
(troppo vecchio per rispondere)
World Sinfonia
2013-08-12 12:18:00 UTC
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ciao
mio padre ha 67 anni
da qualche tempo (direi un paio d'anni) ha cominciato a mostrare segni
sempre più evidenti di una certa "demenza senile"
memoria sempre meno efficace (per la serie: rientro a casa, mi saluta,
dopo qualche minuto mi rivede per casa e mi chiede "ah sei qui, ma quando
sei rientrato?") e in generale comportamenti sempre più infantili.

mia madre, che è di qualche anno più grande, è ancora completamente lucida.
entrambi sono in pensione da un po' di anni ormai.

ho cercato di parlare con mia madre di questa storia, lei mi dice che
hanno fatto degli esami, e non c'è malattia Alzheimer.

in ogni caso.. che questa "malattia" abbia un nome oppure no, per me è
secondario.

quello che non so.. e che in qualche modo mi crea un conflitto, è il non
sapere come gestire il mio rapporto con mio padre.

dovrei trattarlo (o forse assecondarlo) come una specie di bambino?
resistere alla tentazione di innervosirmi quando mi ripete puntualmente
sempre le stesse domande?

..o dovrei contrastarlo? rispondergli "papa', me l'hai chiesto un minuto
fa!" con la speranza di scuoterlo, di mortificarlo un po', per cercare di
essere un po' più presente a se stesso?

Grazie
Piccolo Principe
2013-08-16 10:47:11 UTC
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ciao
Ciao, per quanto il post riguardi i sentimenti credo che in questa
particolare situazione solo uno specialista possa darti il consiglio
giusto (o qualcosa che ad esso si avvicini).

Ciao.
--
Ainsi qu'un débauché pauvre qui baise et mange
Le sein martyrisé d'une antique catin,
Nous volons au passage un plaisir clandestin
Que nous pressons bien fort comme une vieille orange.
Antonio
2013-08-19 07:39:19 UTC
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[ cut ]
ho cercato di parlare con mia madre di questa storia, lei mi dice che
hanno fatto degli esami, e non c'è malattia Alzheimer.
Non so a che esami ti riferisca. Credo che il morbo d'Alzheimer venga
diagnosticato con dei test. Un segno precoce e il M.C.I. (mental cognitive
impairment).
in ogni caso.. che questa "malattia" abbia un nome oppure no, per me è
secondario.
Io penso che sia necessario eseguire esami piu' approfonditi per poter fare
la diagnosi corretta.
quello che non so.. e che in qualche modo mi crea un conflitto, è il non
sapere come gestire il mio rapporto con mio padre.
dovrei trattarlo (o forse assecondarlo) come una specie di bambino?
resistere alla tentazione di innervosirmi quando mi ripete puntualmente
sempre le stesse domande?
..o dovrei contrastarlo? rispondergli "papa', me l'hai chiesto un minuto
fa!" con la speranza di scuoterlo, di mortificarlo un po', per cercare di
essere un po' più presente a se stesso?
Penso che saranno gli stessi medici a suggerirti come comportarti.
Grazie
Prego e auguri per tuo padre.

Antonio

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