World Sinfonia
2013-08-12 12:18:00 UTC
ciao
mio padre ha 67 anni
da qualche tempo (direi un paio d'anni) ha cominciato a mostrare segni
sempre più evidenti di una certa "demenza senile"
memoria sempre meno efficace (per la serie: rientro a casa, mi saluta,
dopo qualche minuto mi rivede per casa e mi chiede "ah sei qui, ma quando
sei rientrato?") e in generale comportamenti sempre più infantili.
mia madre, che è di qualche anno più grande, è ancora completamente lucida.
entrambi sono in pensione da un po' di anni ormai.
ho cercato di parlare con mia madre di questa storia, lei mi dice che
hanno fatto degli esami, e non c'è malattia Alzheimer.
in ogni caso.. che questa "malattia" abbia un nome oppure no, per me è
secondario.
quello che non so.. e che in qualche modo mi crea un conflitto, è il non
sapere come gestire il mio rapporto con mio padre.
dovrei trattarlo (o forse assecondarlo) come una specie di bambino?
resistere alla tentazione di innervosirmi quando mi ripete puntualmente
sempre le stesse domande?
..o dovrei contrastarlo? rispondergli "papa', me l'hai chiesto un minuto
fa!" con la speranza di scuoterlo, di mortificarlo un po', per cercare di
essere un po' più presente a se stesso?
Grazie
mio padre ha 67 anni
da qualche tempo (direi un paio d'anni) ha cominciato a mostrare segni
sempre più evidenti di una certa "demenza senile"
memoria sempre meno efficace (per la serie: rientro a casa, mi saluta,
dopo qualche minuto mi rivede per casa e mi chiede "ah sei qui, ma quando
sei rientrato?") e in generale comportamenti sempre più infantili.
mia madre, che è di qualche anno più grande, è ancora completamente lucida.
entrambi sono in pensione da un po' di anni ormai.
ho cercato di parlare con mia madre di questa storia, lei mi dice che
hanno fatto degli esami, e non c'è malattia Alzheimer.
in ogni caso.. che questa "malattia" abbia un nome oppure no, per me è
secondario.
quello che non so.. e che in qualche modo mi crea un conflitto, è il non
sapere come gestire il mio rapporto con mio padre.
dovrei trattarlo (o forse assecondarlo) come una specie di bambino?
resistere alla tentazione di innervosirmi quando mi ripete puntualmente
sempre le stesse domande?
..o dovrei contrastarlo? rispondergli "papa', me l'hai chiesto un minuto
fa!" con la speranza di scuoterlo, di mortificarlo un po', per cercare di
essere un po' più presente a se stesso?
Grazie