Claudia
2010-07-16 10:54:20 UTC
saltellando da un link all'altro mi sono imbattuta in un blog dedicato ad un
ragazzo che non c'è più, sono entrata nel racconto di quella giovane vita
spezzata, dalle foto e dai racconti pareva uno che a 28 anni aveva avuto
tutto: c'erano foto nei posti più belli della terra che nonostante la
giovane età aveva avuto la fortuna di vedere, c'erano racconti di vita
vissuta tra vacanze, famiglia e sport e c'erano racconti soprattutto di
amicizia, racconti che continuavano a distanza di 3 anni dalla morte del
ragazzo segno che evidentemente aveva lasciato qualcosa di concreto negli
altri; ho pensato chissà quanti conoscendolo in vita avranno provato invidia
per questo giovane bello, intelligente, ricco, che riusciva in tutto quello
che faceva e che aveva un sorriso che sprizzava gioia di vivere così, eppure
la vita gli si è spezzata così all'improvviso e si è ripresa indietro tutti
i doni che gli aveva concesso. mi ha colpito questo racconto di vita, mi è
venuto in mente che l'unico senso della vita è vivere rassegnandoci che non
siamo padroni di niente, è tutto in prestito e non bisogna dimenticarlo mai
neanche un minuto, l'unica cosa che rimane di noi qui su questa terra è
quanto diamo agli altri.
si chiamava Filippo e mi faceva piacere raccontarvelo un po'
ragazzo che non c'è più, sono entrata nel racconto di quella giovane vita
spezzata, dalle foto e dai racconti pareva uno che a 28 anni aveva avuto
tutto: c'erano foto nei posti più belli della terra che nonostante la
giovane età aveva avuto la fortuna di vedere, c'erano racconti di vita
vissuta tra vacanze, famiglia e sport e c'erano racconti soprattutto di
amicizia, racconti che continuavano a distanza di 3 anni dalla morte del
ragazzo segno che evidentemente aveva lasciato qualcosa di concreto negli
altri; ho pensato chissà quanti conoscendolo in vita avranno provato invidia
per questo giovane bello, intelligente, ricco, che riusciva in tutto quello
che faceva e che aveva un sorriso che sprizzava gioia di vivere così, eppure
la vita gli si è spezzata così all'improvviso e si è ripresa indietro tutti
i doni che gli aveva concesso. mi ha colpito questo racconto di vita, mi è
venuto in mente che l'unico senso della vita è vivere rassegnandoci che non
siamo padroni di niente, è tutto in prestito e non bisogna dimenticarlo mai
neanche un minuto, l'unica cosa che rimane di noi qui su questa terra è
quanto diamo agli altri.
si chiamava Filippo e mi faceva piacere raccontarvelo un po'